Con il freddo pungente e il caratteristico grigio delle
giornate invernali di casa nostra, si è fatto sempre più vivo il desiderio di
migrare per qualche giorno verso una metà calda e panorami più accoglienti:
ecco come è nata la scelta di un viaggio in Marocco a dicembre, destinazione
deserto del Sahara!
La partenza è da Milano Malpensa, con scalo nell’affollato
aeroporto di Casablanca, per arrivare finalmente a Marrakech a sera inoltrata.
Le luci sfavillanti e i numerosi palmeti a lato strada di Avenue Mohammed V ci
accolgono sull’arteria principale e più moderna della città imperiale.
Percepiamo subito delle sensazioni positive, che
preannunciano un viaggio ricco di emozioni, ma dopo aver gustato il primo thè
marocchino all’interno del nostro riad nel cuore della Medina, è già ora di
andare a dormire per ricaricare le batterie e prepararci all’impresa di
raggiungere il deserto nei tre giorni a seguire.
La sveglia suona prima del previsto: dalla moschea vicina
viene intonato il richiamo alla preghiera musulmana intorno alle 5:30 del
mattino che ci accompagnerà durante tutto il nostro soggiorno in Marocco.
Mohammed, il nostro autista durante questo tour, ci conduce
fino alla prima tappa del percorso dove passeremo la notte nei pressi di
Ouarzazate.
Il panorama è mutevole in questo tratto e si alternano
distese verdi a imponenti montagne e colline rocciose. Dopo un immancabile thè
alla menta gustato di fronte ad un panorama mozzafiato e una visita ad una
piccola cooperativa che lavora l’Argan (realizzando ottimi prodotti cosmetici ed alimentari), arriviamo fino al punto di
massima altezza al Passo Tizi 'n Tichka, quota 2260 mt. Nonostante l’altitudine, la
temperatura è decisamente gradevole e ci sembra incredibile poter godere di
qualche caldo raggio di sole in questo periodo dell’anno.
Passo Tizi 'n Tichka - Marocco |
Durante una delle soste lungo il tragitto, veniamo
avvicinati da un simpatico addestratore di serpenti: nulla in confronto ai
maestosi e inquietanti cobra che vedremo nella piazza di Marrakech nei giorni a
seguire, ma comunque una foto è d’obbligo.
Ouarzazate - Marocco |
Il riad in cui soggiorniamo è decisamente confortevole,
anche se l’escursione termica notturna del deserto si fa percepire quella
notte.
Dopo una colazione alla marocchina, ricca di dolci francesi
e una moltitudine di uova e omelette, partiamo alla volta della nostra tappa
più remota al confine con l’Algeria.
Il viaggio è lungo e il paesaggio che ci circonda diventa
sempre più lineare e uniforme. A metà mattina di fermiamo per una visita alla
Kasbah di terra e sabbia meglio conservata di tutto il Marocco: Taourirt.
Le Kasbah erano antiche costruzioni, in questo caso parliamo
di metà 1700, in cui risiedeva il Pascià con le quattro mogli e le numerose
concubine. La stanza della favorita ancora oggi si distingue per arredi più
pregiati e soluzioni più ricercate.
Le dimensioni della vecchia abitazione ci sorprendono, ma
ancora più sorprendente è l’ambiente in cui è incastonata: con una imponente
produzione cinematografica alle spalle e decine di autobus turistici, conserva
comunque la sua autenticità e unicità.
Interno della Kasbah di Taourirt |
Kasbah di Taourirt - Marocco |
Dopo una corsa contro il tempo dovuta a qualche ritardo di
percorrenza e ad una sosta per acquistare un tipico tappeto berbero, giungiamo
sulle dune di sabbia rossa nell'istante perfetto per gustarci un
silenziosissimo tramonto nel Sahara.
Lo spettacolo è immenso e siamo incredibilmente catapultati
in una realtà così lontana dalla nostra quotidianità che rimaniamo a lungo
stupiti ed emozionati.
Tramonto nel Sahara - Marocco |
Passiamo la serata e la notte in una tipica struttura sahariana, circondata dalle dune e da alcuni bivacchi con tanto di dromedari e bracieri a riscaldare dalla forte umidità che il deserto rilascia al calar del sole.
Alle 6:30 siamo di nuovo in piedi, pronti per osservare una
delle più belle albe della nostra vita, circondati da una pace surreale e da
meravigliose sfumature del cielo.
Alla fine di un’esperienza così magica, il rientro al
villaggio più vicino sa un po' di malinconia, ma il nostro autista a bordo di
un 4x4 ci fa passare la nostalgia con una guida sportiva tra le dune e le
strade sterrate.
Recuperata la nostra guida Mohammed, ripartiamo con un
carico di datteri appena comperati al mercato e sostiamo poco più avanti per
visitare una cooperativa di estrazione fossile.
L’ultima tappa del nostro viaggio coincide con il Capodanno
e al nostro arrivo in hotel veniamo accolti da un gioioso e colorato gruppo di
cantanti e musicisti berberi.
Trascorriamo una piacevole e divertente serata in compagnia
di un gruppo di madrileni tra musica e camerieri dai costumi tipici.
Il mattino dopo, non senza qualche fatica da risveglio,
dobbiamo davvero salutare il deserto, compresa quell’ultima parte rocciosa che
ci ha tenuto compagnia nelle ultime ore dalla finestra della stanza.
Per fortuna davanti a noi si prospettano ancora giorni di
riposo e divertimento nella vivacissima Marrakech.
Passiamo a fianco di numerosi villaggi berberi, dove è
possibile scorgere gruppi di donne che lavano al fiume e lasciano innumerevoli
vestiti ad asciugare sui grandi sassi rossi che colorano il paesaggio. Ancora
non ci spieghiamo di cosa esattamente si possano nutrire i cammelli e le capre che
pascolano tra i rovi e le sterpaglie del deserto che si apre davanti a noi.
Questo viaggio tra colline di roccia, verdi montagne con le
cime imbiancate e immense distese di sabbia, ci lascia negli occhi stupendi
ricordi e ci riempie le narici (e non solo!) di profumi e odori che sarà
difficile scordare.
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