Il nostro viaggio
negli Stati Uniti Occidentali ha inizio lungo la costa nord californiana,
precisamente a San Francisco.
Dopo un volo di 11 ore dall’Italia a bordo della British Airways, atterriamo all’aeroporto
internazionale nel primo pomeriggio, dove veniamo accolti dal nostro autista
che, a bordo di una americanissima Chevrolet Suburban ci conduce fino all'Hotel Vertigo, a poche streets da Union
Square.
Si tratta di un Boutique Hotel situato a Nob Hill, che
consigliamo agli amanti del design ricercato e dai tratti eccentrici e a coloro
che gradiscono avere tutti i servizi a portata di mano, senza rinunciare alla
tranquillità delle vie meno centrali. La colazione non è inclusa, ma abbiamo a
disposizione ogni mattina dell’ottimo caffè o tè nella nostra stanza.
L’impatto con la città è fin da subito emozionante:
l’immensità delle strade che si snodano davanti ai nostri occhi, le dimensioni
surreali delle automobili che ci transitano a fianco, le prime case che
compaiono ai lati delle carreggiate; tutto è all'altezza del tipico immaginario
americano.
Dopo un breve giro di ricognizione a Union Square, il tardo pomeriggio si conclude con un profondo sonno
ristoratore che ci premette di riprenderci dal temporaneo scompenso causato dal
jet lag.
Il mattino seguente, alle prime luci dell’alba, siamo pronti
per ripartire: destinazione Alcatraz.
In un ordinario martedì mattina lavorativo di fine settembre,
la città è già nel vivo della propria quotidianità con i tram a pieno ritmo e
le file ordinate di lavoratori con la 24 ore in una mano e una cup bollente di caffè nell’altra (a cui
ci adeguiamo subito anche noi).
Il caso vuole che alla nostra bus stop fermi proprio un tram
milanese: la città di San Francisco ha infatti adottato un considerevole numero
di mezzi pubblici da diverse metropoli straniere, tra cui anche il capoluogo
lombardo. Tutto ciò contribuisce ad arricchire ulteriormente di fascino una linea tramviaria tra le più interessanti
al mondo.
Il viaggio in tram ci conduce lungo la zona del molo, a Pier 39. Nonostante le numerosissime
attrazioni turistiche e commerciali, a quell’ora del mattino è piacevole assistere
al lento risveglio dei leoni marini sdraiati ai tiepidi raggi del sole, in una
tranquillità quasi surreale per un luogo abitualmente affollato.
Le vie della baia iniziano a popolarsi dopo un’oretta
abbondante, durante la quale ci concediamo la prima vera colazione americana in
attesa della partenza del nostro traghetto, prenotato dall’Italia con discreto
anticipo.
Le foto che scattiamo durante il tragitto e durante la visita
al dismesso istituto penitenziario, ci ritraggono a tratti infreddoliti e
immersi in un panorama mutevole tra un timido sole e spessi banchi di nebbia.
L’atmosfera che si respira tra le mura di Alcatraz rende
pienamente l’idea di quelle che devono essere state le
giornate al suo interno, tra celle dalle misure claustrofobiche e serratissimi
spazi comuni.
Sono proprio le voci di alcuni ex detenuti a guidare i visitatori in un tour estremamente emozionante
e coinvolgente, realizzato attraverso un’audioguida disponibile anche in lingua
italiana.
Corridoio all'interno di Alcatraz |
Rientrati alla baia, decidiamo di pranzare da Bubba Gump Shrimp Co., la famosissima
catena di ristorazione ispirata a Forrest Gump. Il menu è decisamente sfizioso
e il locale raccoglie una quantità innumerevole di cimeli cinematografici e
non. Assolutamente da consigliare, con una foto ricordo di fianco all’ingresso
principale, sulla panchina che sembra uscire direttamente dal set.
Il pomeriggio ci vede impegnati in una camminata che da Pier
39 termina al Cable Car Turnaround
vicino a Ghirardelli Square.
Cable Car Turnaround - San Francisco, Ghirardelli Square |
Saliti a bordo in compagnia di una coppia
newyorkese, proseguiamo fino ai pressi di China
Town, dove scendiamo per un giro tra le bancarelle di pesce fresco e i
negozi “Only 1$”.
Quasi non ci accorgiamo quando giungiamo all’incrocio con Little Italy, in un quartiere che è
stato ormai ampiamente assorbito dai vicini cinesi.
La camminata prosegue verso le vie della Beat Generation,
dove non può mancare uno scatto sotto il cartello che indica il nostro arrivo alla
Jack Kerouac Alley.
A metà pomeriggio giungiamo quindi alla Coit Tower, all’interno del Pioneer Park: un punto panoramico da
cui possiamo ammirare l’incredibile vista sulla città di San Francisco.
La ridiscesa lungo la collina ci conduce alla curatissima
zona residenziale di Filbert Steps, costruita
su una struttura a gradinate dove incontriamo numerosi gruppi di sportivi e
corridori (ai più atletici consigliamo un’intensa sessione di vertical running). Da segnalare in
questo quartiere i giardini privati, da cui si possono scorgere piante dal
fascino esotico.
Il modo perfetto per concludere la nostra prima giornata a San Francisco? Un aperitivo a base di
ottimi salumi accompagnati da un calice di vino rosso californiano presso il Ferry Building Marketplace, con vista
sul Bay Bridge.
Dopo una lunghissima attesa alla fermata del tram, rientriamo
stanchi ma molto soddisfatti in hotel, dove ci attendono una doccia calda e un
comodo king size.
Commenti
Posta un commento